Arrestato un 76enne per molestie ad un bambino
«Guardavamo insieme le partite di campionato. Lo zio era affettuoso con me, mi ha persino comprato la maglietta del Napoli». Parola più o parola meno, è quello che il piccolo Claudio (nome di fantasia) ha raccontato ai poliziotti della Questura di Napoli specializzati nei reati sui minori. Il colloquio è stato espressamente richiesto dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, impegnata nell'indagine sul 76enne pensionato sorrentino accusato di pedofilia.
Una scelta dettata dalla particolare delicatezza del caso: stando a quanto ricostruito dai magistrati oplontini e dai carabinieri, all'epoca dei fatti la vittima degli abusi aveva soltanto undici anni. Eppure, a dispetto della giovanissima età, il piccolo non ha avuto esitazioni davanti a inquirenti e investigatori. Ha riferito le molestie che avrebbe subito dallo «zio» fin nei minimi dettagli, per nulla intimorito dalle divise blu dei poliziotti e dall'autorevolezza di magistrati e avvocati. Con l'aiuto della psicologa della squadra mobile della Questura di Napoli, Claudio ha descritto l'evoluzione del suo rapporto con l'anziano al quale faceva compagnia da qualche mese.
«Trascorrevamo molto tempo insieme – ha riferito ai poliziotti – Mi portava al mare a pescare e poi nel suo giardino. Ogni domenica guardavamo le partite del Napoli in televisione». Proprio questa circostanza avrebbe fornito al pensionato l'occasione per «avvicinare» il bimbo. In un primo momento Claudio non ha dato peso alle attenzioni di quel signore che si era sempre mostrato gentile, affabile e persino generoso nei suoi confronti. Proprio come ogni zio o nonno che si rispetti. Col tempo, però, il bambino ha acquisito maggiore consapevolezza della vicenda.
La crescita, i cambiamenti del corpo e i primi confronti con i coetanei: tutto questo l'ha spinto a valutare il comportamento dello «zio» con uno sguardo diverso. E così ha scelto di dire basta.
«Ho capito che certe cose non si fanno, perciò ho chiesto a mamma e a papà di non mandarmi più a casa di quella persona». A soli undici anni, insomma, Claudio ha avuto la forza di rinunciare a tanti regali, che magari la famiglia non gli avrebbe potuto assicurare, per proteggere il suo corpo e far valere la propria dignità. Oggi ha 13 anni e ha ripreso una vita normale. Frequenta la scuola e gioca a calcio con gli amici. Ad assisterlo c'è una psicologa che lo aiuta a elaborare i traumi del passato. Altrettanto forte si è mostrato il secondo bambino che, stando alla ricostruzione ipotizzata dal pm Mariangela Magariello e avallata dal gip Antonello Anzalone, sarebbe stato presentato al pensionato 76enne.
Anche lui ha allontanato l'anziano, dal quale non avrebbe subito alcuna violenza. «Non mi ha mai fatto del male. Ma comunque a casa sua non volevo più andare», ha riferito a magistrati e poliziotti: una circostanza che trova riscontro nelle intercettazioni telefoniche e nelle ulteriori verifiche effettuate nel corso del tempo dagli investigatori.
FONTE IL MATTINO
http://www.ilmattino.it/napoli/cronaca/pedofilo_piano_di_sorrento_napoli/notizie/1182574.shtml
