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Carlo Sassi: A Proposito di Penisola verde

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Scritto da: Carlo Sassi Paese: Meta

Carlo Sassi: A Proposito di Penisola verde

Il consigliere Daniele De Martino ha ragione quando sostiene che la vendita delle azioni di Penisola Verde di proprietà del Comune di Meta andava decisa in consiglio comunale e non in giunta, ma credo abbia torto quando eccepisce sul valore delle azioni stesse. Occorre fare un po’ di cronistoria per meglio comprendere la questione.  

Nell’anno 2006 furono rilevate la azioni costituenti il capitale della soc. Penisola Verde da parte del Comune di Meta per la quota del 24%;

Il capitale della soc. Penisola Verde all’epoca era detenuto al 52% ( 10.400 azioni) dal Comune di Sorrento ed al 48% dal consorzio Hera ( 9.600 azioni). La soc. Penisola Verde gestiva il servizio rifiuti per conto del Comune di Sorrento e provvisoriamente del Comune di Piano di Sorrento. Ai sensi delle disposizioni vigenti all’epoca per poter attribuire la gestione in “house” del servizio rifiuti il capitale sociale doveva essere completamente pubblico per cui l’incarico per l’espletamento del servizio rifiuti del Comune di Sorrento, entro pochi mesi, doveva essere sottoposto a gara d’appalto, con il rischio di affidamento ad altro soggetto. Il diritto di prelazione per rilevare le azioni del socio esterno era a favore del Comune di Sorrento. Il consorzio Hera aveva manifestato al Comune di Sorrento l’intenzione di voler recedere dalla società. 

Il sindaco di Sorrento era pertanto nella impellente necessità di “ sistemare “ le quote del consorzio Hera a qualche Comune amico, perché non rivolgersi prioritariamente al Comune di Meta trasferendogli il diritto di prelazione?

Del tutto inusitatamente fu affidata al Comune di Sorrento l’incarico di far effettuare una perizia per la valutazione della società per conto del Comune di Meta, mentre agli atti dell’Arips, esisteva una perizia di valutazione (al maggio 2003) commissionata dallo scrivente, quale ex presidente dell’assemblea, anche a nome di tutti gli altri sindaci della penisola, ad esclusione del sindaco di Sorrento, a due valenti professionisti. Tale valutazione, eseguita secondo il metodo del “patrimonio netto contabil

e” e del “patrimonio netto rettificato + metodo reddituale” stabiliva il valore  complessivo dell’intera società  pari a poco più di € 141.000,00. E’ abbastanza facile dimostrare, con i dati aggiornati, che il valore al 2006 della società non si discostava troppo da tale valutazione. Viceversa il solo 24% delle quote azionarie sono stati pagati dal Comune di Meta circa € 80.000,00, rispetto al valore stimato di circa € 34.000,00!!!!!!. L’altro 24% delle azioni fu rilevato dal Comune di Piano di Sorrento. In seguito all’entrata dei Comuni di Meta e Piano di Sorrento fu riapprovato lo statuto e fu stabilito che nel caso di cessione delle azioni per stabilire il valore delle stesse sarebbe stato usato il valore del patrimonio netto. All’epoca dell’acquisto il dott. De Martino era assessore al bilancio del Comune di Meta. 

Pertanto il  valore attuale delle azioni di proprietà del Comune di Meta, pari a ventottomila euro, non è né più ne meno che il valore del patrimonio netto.

Ben venga un intervento della Corte dei Conti, ma sulla vicenda nel suo complesso. Per quanto riguarda viceversa le mirabilie della soc. Penisola Verde c’è da rilevare l’assoluta incapacita della stessa ad operare a condizioni di mercato. Perché non ha partecipato (e vinto) alla gara indetta dai Comuni di Meta e Vico Equense? Perché non si confronta nelle altre gare indette dagli altri Enti pubblici (vedi per esempio Sant’Agnello)??

Dott. Carlo Sassi

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